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Top 6 ingredienti e additivi da evitare nei cibi
Avete mai letto l'etichetta dei cibi che portate ogni giorno in tavola? Vi siete mai chiesti se esistono ingredienti che sarebbe meglio evitare? Lo "studio" delle etichette degli alimenti può sembrare noioso (ed all'inizio effettivamente lo è) però vi rende consapevoli di ciò che mangiate e non è poco! Ippocrate diceva: "Fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo" ed aveva ragione! Spesso è sufficiente prestare attenzione all'alimentazione e svolgere attività fisica regolare per prevenire diversi disagi. ingredienti che sarebbe meglio evitare nei cibi. (Come dico sempre, non essendo né medico né nutrizionista prendete questo post come uno spunto di riflessione ed informatevi da chi di dovere!).
Ovviamente esistono anche altre componenti che determinano la comparsa di una malattia e cioè la genetica, i fattori ambientali e il fattore psicologico. Queste tre componenti hanno peso diverso a seconda del disagio che si ha di fronte e non si può ridurre il tutto ad una sola causa, esistono sempre tutte e tre contemporaneamente. Per questo motivo è consigliabile prendersi cura del fattore ambientale che è quello sul quale possiamo agire attivamente almeno in parte (e assieme al fattore psicologico) per favorire il nostro benessere quotidiano. Ma vediamo quali sono questi
1. Sciroppo di glucosio - fruttosio derivato dal mais (Hight Fructose Corn Syrup - HFCS): contenuto in molti prodotti confezionati, freschi e nei cosidetti junk food (merendine, biscotti, yogurt, bibite, gelati, barrette energetiche, condimenti...). Perché è meglio evitarlo (o consumarlo occasionalmente, preferibilmente al mattino)? Perché, a differenza del comune saccarosio, viene assorbito più velocemente dal sangue generando innalzamenti repentini della glicemia che a lungo andare possono provocare insulino resistenza e successivamente l'insorgenza del diabete di tipo II. Quali sono gli effetti sulla salute umana? Aumento di peso, aumento dell'insulino resistenza, aumento dei trigliceridi, aumento dell'acido urico, obesità infantile, diabete, problemi cardiaci....
2. Coloranti da E100 a E 180: non sono tutti da evitare ma è bene conoscere l'elenco dei: coloranti dannosi ( E102, E104, E110, E122, E123, E124, E127, E129, E131, E133, E142, E150c, E151, E153, E155, E160b, E171, E173, E180) ovvero che possono creare allergie, hanno sospetta azione cancerogena, possono determinare difficoltà di attenzione nei bambini. E quello dei coloranti inutili (E100, E101, E120, E132, E140, E141, E150a, E150d, E160a, E160d, E160c, E160e, E161b, E161g, E162, E163, E170, E172, E174, E175) ovvero che non provocano danni alla salute ma vengono utilizzati per mascherare difetti di qualità.
3.Conservanti (da E200 a e 297): sono da evitare quelli dannosi (E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228, E249, E250, E251, E252) alcuni di questi conservanti hanno anche proprietà antiossidanti, e stabilizzanti. Conservare gli alimenti è importante perché spesso i danni derivati da una pessima conservazione dei cibi sono peggiori rispetto al conservante stesso. Cerchiamo di evitare quelli dannosi però! Dall'elenco sopra riportato possiamo distinguere gli effetti sulla salute dei coloranti da E220 a E228 da quelli da E249 a E252. Per i primi tali effetti sono: possibili reazioni allergiche, perdita di vitamina B1, probabili effetti cancerogeni. Essi si trovano in uva, litchi, mirtilli, mais dolce sotto vuoto, patate sbucciate, verdura congelata, patate congelate, prodotti ortofrutticoli essiccati, verdura e frutta trattata (in scatola, sott'olio, sottaceto, in salamoia), confetture e gelatine prodotte con frutta trattata con solfiti, creme da spalmare a base di frutta e ortaggi, prodotti a base di patate disidratate, frutta e verdura candita,
cristallizzata o glassata, prodotti della confetteria, sago e orzo perlato, amidi e fecole, biscotti secchi, alcuni tipi di salsicce, crostacei e cefalopodi freschi trattati, zuccheri e sciroppi, cannella, condimenti vari, surrogati di carne e pesce, gelatina, succhi concentrati vari di frutta, bevande alcoliche (birre e a base di vino) e analcoliche (succhi di frutta e altre aromatizzate), snacks a base di cereali e patate, frutta a guscio marinata. Il secondo gruppo sono rappresentati dai nitriti (E249 ed E250) e i nitrati (E251 ed E252) di sodio e di potassio: sono utilizzati nei salumi, nelle carni conservate, in alcuni prodotti caseari,nelle carni in scatola e sono contenuti naturalmente in alimenti vegetali, animali e nell'acqua. Perché vengono utilizzati? Perché favoriscono lo sviluppo dell'aroma, hanno un'azione antimicrobica e antisettica, mantengono il colore rosso della carne ed alterano quello dei salumi cotti (rendendoli rosa anziché, come è normale che sia, grigi). Esiste una differenza tra nitriti e nitrati: i primi, in ambiente acido (stomaco) sono in grado di trasformarsi in nitrosammine (dopo una serie di reazioni che vedono coinvolti l'acido nitrico e le ammine) che sono composti che hanno dimostrato di essere cancerogeni. I nitrati sono innocui ma vengono trasformati in nitriti all'interno della bocca grazie alla saliva. Entrambi sono presenti anche all'interno delle verdure (maggiormente i nitrati che i nitriti) ma madre Natura ha arricchito queste verdure di vitamina C la quale è in grado di neutralizzare gli effetti dannosi dei nitrati! Quindi non bisogna demonizzare i salumi conservati con nitrati (quelli cono nitriti andrebbero evitati) a patto che siano associati a grandi quantità di vitanmina C (che se non presente in etichetta potrete sostituirla voi con alimenti di cui ne sono ricchi, vedi i limoni).
cristallizzata o glassata, prodotti della confetteria, sago e orzo perlato, amidi e fecole, biscotti secchi, alcuni tipi di salsicce, crostacei e cefalopodi freschi trattati, zuccheri e sciroppi, cannella, condimenti vari, surrogati di carne e pesce, gelatina, succhi concentrati vari di frutta, bevande alcoliche (birre e a base di vino) e analcoliche (succhi di frutta e altre aromatizzate), snacks a base di cereali e patate, frutta a guscio marinata. Il secondo gruppo sono rappresentati dai nitriti (E249 ed E250) e i nitrati (E251 ed E252) di sodio e di potassio: sono utilizzati nei salumi, nelle carni conservate, in alcuni prodotti caseari,nelle carni in scatola e sono contenuti naturalmente in alimenti vegetali, animali e nell'acqua. Perché vengono utilizzati? Perché favoriscono lo sviluppo dell'aroma, hanno un'azione antimicrobica e antisettica, mantengono il colore rosso della carne ed alterano quello dei salumi cotti (rendendoli rosa anziché, come è normale che sia, grigi). Esiste una differenza tra nitriti e nitrati: i primi, in ambiente acido (stomaco) sono in grado di trasformarsi in nitrosammine (dopo una serie di reazioni che vedono coinvolti l'acido nitrico e le ammine) che sono composti che hanno dimostrato di essere cancerogeni. I nitrati sono innocui ma vengono trasformati in nitriti all'interno della bocca grazie alla saliva. Entrambi sono presenti anche all'interno delle verdure (maggiormente i nitrati che i nitriti) ma madre Natura ha arricchito queste verdure di vitamina C la quale è in grado di neutralizzare gli effetti dannosi dei nitrati! Quindi non bisogna demonizzare i salumi conservati con nitrati (quelli cono nitriti andrebbero evitati) a patto che siano associati a grandi quantità di vitanmina C (che se non presente in etichetta potrete sostituirla voi con alimenti di cui ne sono ricchi, vedi i limoni).
4. Antiossidanti da E300 a E385: quelli sconsigliati sono E310, E311, E312, E319, E320, E321. Questi composti sono sconsigliati in quanto è dimostrato che hanno numerosi effetti nocivi sulla salute come: potenziale effetto cancerogeno, aumento del livello di colesterolo nel sangue, distruzione vitamina A ed D, possono provocare allergie, disturbi dell'attenzione, non possono essere aggiunti negli alimenti della prima infanzia. Sono contenuti nel latte in polvere dei distributori automatici, chewing - gum, olio per la frittura utilizzato a livello industriale, cereali da colazione precotti, carne disidratata zuppe, minestre e brodi disidratati, integratori, snacks.
5. Esaltatori di sapidità da E620 a E640: E620, E621, E622, E623, E624, E625, E626, E627, E628, E629, E630, E631, E632, E633, E634, E635, E 640. Perché vanno evitati? Perché sono inutili edingannevoli e possono mascherare difetti di qualità (ad eccezione di casi di inappetenza come anziani e chi si sottopone a chemioterapia perché in questo caso ha lo scopo terapeutico di aumentare l'appetibilità dei cibi). Il più famoso è il glutammato monosodico. Esso è stato correlato (ma non ci sono ancora risultati certi) alla comparsa di cefalee, disturbi dell'apprendimento, diabete, depressione e obesità. Anche se questi effetti sono stati solo ipotizzati, poiché è un additivo inutile, meglio evitarlo!!
6. Edulcoranti artificiali (E 420, E 421 e da E 950 a E 967): di cui quelli considerati nocivi sono E952, E954. Sono contenuti nelle caramelle, nei chewing - gum, nelle bevande, nelle bustine alternative allo zucchero. I più conosciuti sono l'aspartame, lo xilitolo, la saccarina, il sorbitolo, il maltitolo. Essi sono suddivisi a loro volta in polialcoli (maltiolo, sorbitolo, lactiolo, xilitolo, isomalto) che hanno potere dolcificante medio e contenuto energetico più basso del normale zucchero (2,4 kcal contro i 4 kcal del saccarosio) e in edulcoranti intensivi (aspartame, acesulfame K, ciclammato, saccarina). Questi hanno un potere dolcificante di molto superiore al saccarosio (es. saccarosio 1, saccarina 400, aspartame 180...) e sono a bassissimo contenuto calorico. Perché sarebbe meglio evitarli? Perché è molto facile superare la dose giornaliera ammissibile consumando più prodotti che contengono lo stesso edulcorante (i famosi prodotti diet, sugar free) soprattutto se si consumano le bevande dolcificate con questi additivi! Quindi se si vogliono utilizzare questi prodotti bisogna effettuare sempre un'accurata analisi delle etichette e calcolare il consumo quotidiano...ma chi ve lo fa fare? A questo punto è meglio consumare con moderazione un alimento che contenga naturalmente zuccheri piuttosto che svuotare il portafoglio in prodotti che vi obbligano a diventare dei matematici! In ogni caso sono stati ricollegati a disturbi quali insonnia, crampi, rash, affaticamento, diarrea, cefalee, invecchiamento precoce e cancro al seno.
Con questo post non volevo creare panico ed ansia, si tratta solamente di diventare più consapevoli di ciò che mangiamo. Io stessa non ho eliminato totalmente gli ingredienti che ho citato perché deve essere un processo graduale in quanto richiede tempo e studio e a volte commetto degli errori e compro prodotti nella cui etichetta non sono stata in grado di riconoscere un additivo dannoso o inutile. Inoltre, il modo più efficace per evitare questi additivi è autoprodursi la maggior parte dei prodotti alimentari di cui abbiamo bisogno! Ma anche questo necessita di impegno, tempo, energie, organizzazione e studio: sì studio perché è importante conoscere i rischi in cui si incorre con le preparazioni casalinghe, prima fra tutti la conservazione. Il cibo malamente conservato può essere anche letale! Quindi bisogna informarsi e avere umiltà: si iniziano ad autoprodurre quegli alimenti il cui rischio di contaminazione è basso e la cui preparazione è semplice (pane, biscotti, dado vegetale essiccato) poi si passa a quelli più complessi...ma questo è un'altra storia che approfondiremo più avanti.
Per ora iniziate a leggere le etichette degli alimenti e ad evitare alcuni degli additivi sopra elencati, farete già un passo avanti! E quando andate nei fast food, non fatevi prendere dai sensi di colpa (se ci andate occasionalmente) perché sarete CONSAPEVOLI di ingerire la maggior parte degli ingredienti citati in questo post e saprete come compensare nei giorni successivi questo sgarro alimentare (cercherete di avere un'alimentazione più sana).
Fonti:
www.altroconsumo.it
Nutrizione. Linee guida e protocolli alimentari per una corretta alimentazione. Alexander Bertolucci e Marco Neri
Appunti di Igiene, Biochimica e Fisiologia dell'apparato digerente dell'università
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